Delft
Comune olandese di 95.975 abitanti (2008) situato nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città deve il suo nome al canale artificiale Delf, ai bordi del quale la città si è sviluppata.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Caratteristiche
- La città è conosciuta nel mondo per le sue porcellane, chiamate maiolica di Delft (o azzurro di Delft, in neerlandese Delfts Blauw), che ebbero un grande momento di splendore nel XVII e nel XVIII secolo. Sono prodotte a De Porceleyne Fles, una fabbrica a Delft. Le maioliche sono caratterizzate dai colori azzurro e bianco. La tecnica di cottura a più fasi che consente una decorazione policroma venne introdotta a Delft da Guido di Savinio. Nel Seicento i maestri di Delft entrarono a far parte della gilda di San Luca. Le raffigurazioni tipiche di quel tempo furono scene marinare, i dodici mesi dell'anno e temi biblici.
- Fu sede di una delle sei 'Camere' (in olandese Kamers), della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (Vereenigde Oostindische Compagnie o VOC), insieme alle altre antiche città portuali di Amsterdam, Rotterdam, Enkhuizen ed Hoorn nella provincia di Olanda, nonché di Middelburg in Zelanda.
- Delft ha una università tecnica, fondata nel 1842, che ha dato alla città una reputazione internazionale nel campo dell'architettura e dell'innovazione tecnologica.
Storia
Delft è una città da più di 750 anni ed ottenne i propri diritti di città dal conte Guglielmo II d’Olanda nel 1246.
Nel 1572, Guglielmo d'Orange fissò la propria residenza a Delft. Egli fu la figura principale nella rivolta contro la Spagna che condusse all’indipendenza dei Paesi Bassi, tanto da essere soprannominato il «padre della patria» (vader des vaderlands). Guglielmo d'Orange fu assassinato nel 1584 a Delft e sepolto nella Nieuwe Kerk, il principale edificio di culto cittadino. Gli attuali sovrani, suoi discendenti, si fanno seppellire a Delft.
L’esplosione di Delft
Il fatto avvenne il 12 ottobre 1654 quando un magazzino di polvere da sparo esplose distruggendo gran parte della città. Oltre un centinaio di persone morirono e migliaia furono feriti.
Circa 40 tonnellate di polvere erano conservate in un magazzino ospitato nel soppresso Convento delle Clarisse nel settore della città chiamato Doelenkwartier. Cornelis Soetens, il gestore, aprì il negozio per cercare un campione di polvere e ne seguì una violenta esplosione. Per fortuna, molti cittadini erano fuori Delft, per visitare un mercato a Schiedam o una fiera a l'Aia. Il pittore Carel Fabritius morì in seguito alle ferite riportate. Egbert van der Poel dipinse molte vedute della città dopo l’esplosione, documentandone la devastazione.
Da vedere
- Prinsenhof: la corte dei principi, ora museo.
- Oude Kerk: la vecchia chiesa, dove tra gli altri vennero sepolti Piet Pieterszoon Hein, Anthonie van Leeuwenhoeck e Johannes Vermeer.
- Nieuwe Kerk: la nuova chiesa. Qui vengono sepolti i membri della famiglia reale neerlandese.
- Stadhuis: il municipio.
- Oostpoort: porta dell'est. Costruita intorno al 1400, è la sola porta rimasta delle antiche mura cittadine.
Cittadini illustri
A Delft sono nati o vissuti alcuni personaggi celebri, come:
- Christian Kruik van Adrichem, (1533-1585), scrittore
- Ugo Grozio (1583-1645), esponente del giusnaturalismo
- Martin van den Hove (1605-1639), astronomo e matematico
- Warner T. Koiter, ingegnere ed accademico
- Antoni van Leeuwenhoek (1632-1723), scienziato ed inventore del microscopio
- Johannes Vermeer (1632-1675), pittore
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera